" Il mio scopo è mettere il lettore in uno stato mentale così elastico da farlo sollevare sulla punta dei piedi."
Friedrich W. Nietzsche

Filosofia e meraviglia

venerdì 4 febbraio 2011

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La prima storia della filosofia è stata scritta dal filosofo Aristotele (IV secolo a.C.), grazie al quale conosciamo i caratteri costitutivi che la filosofia avrebbe assunto ad opera dei pensatori ionici.
La ricostruzione operata dallo Stagirita condiziona ancora oggi, per la carenza di testi di quei pensatori, la nostra conoscenza e valutazione dei più antichi pensatori greci.
Nel primo libro della "metafisica", prima di esporre le dottrine dei suoi predecessori sui principi e sulle cause di tutte le cose, Aristotele attua una delucidazione del movente che li spinse ad attuare ricerche e indagini di questo tipo. Egli individua questo movente nella meraviglia, che progressivamente da oggetti a portata di mano si estende alla totalità dell'universo e conduce una forma di indagine disinteressata, avente come unico obiettivo la conoscenza stessa.
Ho pensato di riportare qui un pezzo del I libro della "Metafisica", che secondo me è molto significativo nel comprendere appieno l'indagine filosofica.

"Basta guardare a quelli che per primi hanno esercitato la filosofia, perché risulti chiaramente che la sapienza non è un sapere produttivo. Infatti gli uomini, sia da principio sia ora, hanno cominciato a esercitare la filosofia attraverso la meraviglia. Da principio esercitarono la meraviglia sulle difficoltà che avevano a portata di mano; poi, progredendo così poco alla volta, arrivarono a porsi questioni intorno a cose più grandi, per esempio su ciò che accade alla luna, al sole e agli astri e sulla nascita del tutto. Chi si pone problemi e si meraviglia crede di non sapere; perciò anche colui che ama i miti è in certa misura filosofo, perché il mito è costituito da cose che destano meraviglia. Sicché, se gli uomini filosofarono per fuggire l'ignoranza, è evidente che cercarono il sapere per il conoscere, e non per trarne un utile. Ne è prova ciò che è accaduto: infatti quando ormai possedevano quasi tutte le cose necessarie e quelle occorrenti per un'esistenza confortevole e piacevole, gli uomini cominciarono a esercitare questo tipo di intelligenza. E' chiaro dunque che noi non cerchiamo questo sapere per nessun altro uso, ma come dell'uomo diciamo che è libero quando esiste per se stesso e non per altro uomo, così cerchiamo questa scienza come quella che è l'unica tra le scienze a essere libera, perché è l'unica che ha come fine se stessa. Perciò giustamente si potrebbe pensare che il possesso di essa non è umano, perché in molti sensi la natura degli uomini è serva, sicché, secondo Simonide "Dio soltanto avrebbe questo privilegio" [...]. Ma la divinità non può essere invidiosa, e, secondo il proverbio, i poeti raccontano molte menzogne; e non bisogna credere che ci sia un'altra scienza che valga più di questa. La scienza più divina è anche quella che vale di più. E questa, della quale parliamo; è la sola scienza che possa essere divina, in due modi: perché è divina fra le scienze o quella che soprattutto Dio potrebbe avere, o quella che fosse scienza di cose divine. La sapienza di cui parliamo è la sola alla quale siano toccate queste due proprietà: si ritiene infatti che la divinità sia una delle cause di tutte le cose e un principio, e la divinità è l'unica che potrebbe possedere questa scienza o almeno quella che potrebbe possederla nel grado più alto. Tutte le altre scienze sono più necessarie di questa, ma nessuna è migliore di essa. Il possesso di questa scienza deve in qualche modo portarci a uno stato contrario a quello nel quale si dà inizio alle ricerche.
Come abbiamo detto, tutti gli uomini incominciano con il meravigliarsi che le cose sono come sono, per esempio a proposito degli automi che si muovono da sé, o dei solstizi o della incommensurabilità della diagonale del quadrato con il lato (del fatto che non esista un'unità così piccola con la quale si possa misurare la diagonale e il lato, si meravigliano soltanto quelli che non ne hanno mai considerata causa). Ma bisogna arrivare al contrario dalla meraviglia iniziale, e, come dice il proverbio, a ciò che è migliore. Del resto così avviene nei casi citati, quando si è imparato: infatti la cosa che più meraviglierebbe un uomo che conoscesse la geometria sarebbe proprio la commensurabilità del lato e della diagonale." ( Metafisica, I, 2 982b 11- 983a 21)




Aristotele, secondo me, in questo brano intende evidenziare che il sapere al quale la filosofia si ispira non coincide con il sapere utile  e proprio delle tecniche produttrici di oggetti. Esso è un sapere disinteressato, ricercato al puro scopo si sapere, non per fini diversi dalla conoscenza stessa.
Lo Stagirita non separa drasticamente il filosofo da chi investiga i miti. Miti e problematiche filosofiche destano entrambi la meraviglia, in quanto contengono qualcosa di inaspettato e, quindi, di primo acchito inspiegabile: basti pensare agli straordinari contenuti dei racconti mitici su dei ed eroi, lontani dalle consuetudini della vita quotidiana.
Ma Aristotele connette anche esplicitamente il meravigliarsi alla convinzione di non sapere, ed è impossibile non intravvedere in questo collegamento un riferimento alla prima figura di filosofo in senso vero e proprio, ossia Socrate, il quale aveva appunto sostenuto di sapere una sola cosa, cioè di non sapere. 
La filosofia appare in questo contesto posteriore cronologicamente alla nascita delle tecniche necessarie alla sopravvivenza , ma anche delle arti le quali procurano diletto e perfezionano la qualità della vita. La distinzione operata tra questi due livelli di tecniche era forse stata esplicitamente stabilita già dal pensatore Democrito.
Secondo lo Stagirita la filosofia, per poter essere esercitata, richiede scholè, ossia "tempo libero" dalle attività lavorative, ma anche politiche e militari, e non può dunque essere svolta da coloro che sono impegnati in queste attività. 
Da un'altra parte, non essendo subordinata a fini dissimili dalla conoscenza stessa, essa è da considerarsi come un'attività totalmente libera, mentre le altre hanno sempre un carattere puramente strumentale.
Questo appello al carattere libero e non subordinato ad altro della filosofia era particolarmente forte in una società come quella greca, dove si poteva percepire immediatamente la presenza degli schiavi i quali erano considerati come esseri completamente subordinati. Al modello negativo rappresentato dallo schiavo, Aristotele contrappone quello totalmente positivo, ossia, quello del filosofo.

24 commenti:

Anonimo ha detto...

Filosofia e meraviglia: già il titolo dice tutto, il commento che hai fatto su metafisica di aristotele è semplicemente geniale, si vede la tua grande passione per la filosofia, posso semplicemente dire che anche questo post mi ha colmato l'esistenza con nuovi punti di vista e nuovi modi di pensare.
Andrea

Alberto ha detto...

Molto spesso con l avanzamento dell evoluzione dell uomo in sè, si cerca disperatamente la perfezione della conoscenza e del saper rinnovare qualcosa di già rinnovato. Le scoperte degli ultimi decenni sono aumentate in modo esponenziale rispetto ai primi anni del 900'...ma quante di esse sono da considerarsi potenzialmente utili per lo sviluppo della società umana?? (vedi bomba atomica) Se ognuna di queste scoperte desterà meraviglia per le generazioni future... porterà inevitabilmente ad altre scoperte e innovazioni... per questo io mi chiedo... ma è così necessario lo sviluppo? lo sviluppo di qualcosa che sia post al passato... non si potrebbe filosofare e fermarsi li?
No... l uomo è come una giostra impazzita alla quale è saltato l impianto frenante... prima o poi la natura interverrà!!

Complimenti per tutto ciò che stai facendo! brava!

Alberto da Portogruaro

Anonimo ha detto...

Bel sito, fatto molto bene complimenti

Anonimo ha detto...

Beh come diceva Socrate La meraviglia è un sentimento assolutamente tipico del filosofo. La filosofia non ha altra origine che questa. Bel sito complimenti tratti argomenti molto interessanti.

Teodoro Napoli ha detto...

La meraviglia è un atteggiamento tipico del filosofo. La filosofia non ha altra origine che questa.... daccordissimo sia con te che con Socrate. Bel sito. Complimenti

Davide ha detto...

"Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza".
Le 3 domande fondamentali dell'uomo, ovvero chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando sono sempre state la pietra miliare del pensatore o del filosofo.

Davide ha detto...

Il filosofo effettua la sua ricerca dal punto di vista intellettivo o del logos e fornisce caratterizzazioni e spiegazioni dei fenomeni della realtà solo e sempre a partire dall'uomo, sul suo pensiero e sui suoi comportamenti.

Davide ha detto...

Tuttavia, anche il biologo o l'astronomo, o l'archeologo pur presi nella loro attività quotidiana, hanno come fine ultimo il raggiungimento di una verità non finalistica.
Una verità che molti filosofi sanno non poter essere mai svelata completamente da alcuno.
La curiosità in questo testo si evince come parte fondante primigenia dell'animo umano. La sua evoluzione nel percorso spirituale e intellettivo mirato allo sviluppo di una coscienza/conoscenza più grande e articolata non può prescindervi.

Alessandro ha detto...

Complimenti!
Davvero un ottimo lavoro!

Alessandro

Alessandro ha detto...

Bello vedere una ragazza che si interessa così tanto di filosofia! Davvero i miei complimenti!

Alessandro ha detto...

sono davvero orgoglioso di aver trovato finalmente una ragazza che si dedica alla filosofia con cosi tanto amore

Alex ha detto...

Come un mistico viaggio all'interno del proprio io con tanto di torpore e musica inebriante. Una grande passione che viene trasmessa in un fiume
sinestetico colorato . Interrogativi che non troveranno mai soluzione , ma che posti al punto giusto forniscono il giusto tempo per un auto valutazione divertente , mai banale.

Alex ha detto...

Bellissimo, unico, da notare . Un mare in cui immergersi

Alex ha detto...

grazie per avermi fatto riflettere su tematiche che nella nostra società sono nascoste dietro a tante stupidaggini!!!!!!!

Alex ha detto...

Grazie per avermi delucidato con i tuoi insegnamenti, adesso vedo una prospettiva che prima non riuscivo a percepire.Graziee

Alex ha detto...

Creatività
Reattività
Esotericità
Tensione
Impulso
Nascondiglio
Attenuamento
Torpore
Accoglienza Acrosticformè

Anonimo ha detto...

Occasione
Raggio
Rivoluzione
Impulso
Baleno
Interiore
Leggero
Esondante

Anonimo ha detto...

Ciao Elisa, con questo sito stai contribuendo a diffondere un sapere ormai schiavo di interpretazioni negative.Sei fantastica, continua cosi
Mark

Anonimo ha detto...

Elisa, lo sai che sono rimasto davvero tanto colpito dalla tua passione che provi per la filosofia?Complimenti di cuore, continua cosi e vedrai che grandi risultati otterrai!!! mark

Anonimo ha detto...

Che cosa posso dire? Elisa, una ragazza che si dedica alla filosofia con tanta passione e amore!!!!!!!!!!!Complimenti per il sito e per tutto!!Meravigliosa! marco

Anonimo ha detto...

Ciao Elisa, ti volevo fare i miei più sentiti complimenti per il modo in cui tratti argomenti filosofici!!! Alcune volte è davvero difficile nei manuali attuare una comprensione globale, invece tu faresti capire che cos'è la filosofia anche a un bambino appena nato!!! Visiterò spesso il tuo blog con l'intento di comprendere sempre di più il mondo. Grazie, grazie e ancora grazie!!!
Un saluto da uno studente universitario!!
Federico.

Anonimo ha detto...

Sono uno studente universitario di filosofia e devo ammettere che hai fatto un blog molto interessante. Come te coltivo la passione per la filosofia a tal punto da farla diventare la mia vita (la studio e dedico tantissime ore ad approfondire),spero che anche tu fai o se non l'hai ancora fatto farai diventare la filosofia il tuo motivo di vita come ho fatto io! Auguri per la tua vita,e cerca di non lasciare la filosofia in balia di gente che la respinge solo in quanto non capace di comprenderla appieno e fino in fondo!!! Ciao a presto. Pierpaolo.

villa ha detto...

bello questo sito e ancora più bello questo pezzo.
complimenti davvero.
Andrea

Anonimo ha detto...

Elisa...sei la mia vera filosofa vera...te,
Franci

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