Ibn-Badja che gli scolastici latini conobbero con il nome di Avempace è il primo filosofo famoso fra gli Arabi di Spagna. Nacque a Saragoza verso la fine dell'XI secolo; nel 1118 era a Siviglia. Soggiornò anche a Granada e più tardi si recò in Africa dove godette di grande considerazione presso la corte degli Almohadi. Morì in età non avanzata a Fez nel 1138. Alcuni autori arabi riportano che fu avvelenato dai medici di cui aveva suscitato l'invidia. Avempace ha scritto numerose opere di scienza e di filosofia.
Averroé cita di lui una lettera "Sulla continuità dell'intelletto con l'uomo" che faceva parte del suo scritto "Sull'anima" ed una "Lettera d'addio"( Epistola expeditionis).
La sua opera principale è il "regime del solitario", che è andata perduta ma di cui ci ha dato un riassunto un filosofo ebreo del XIV secolo, Mosè di Narbona, nel suo commentario di Ibn-Tofail.
Nel "Regime del solitario" Avempace si proponeva di far vedere in che modo l'uomo può giungere ad identificarsi con l'intelletto in atto mediante lo sviluppo successivo delle sue facoltà. Egli considerava l'uomo isolato dalla società in modo da essere preservato dai vizi, ma partecipe della virtù di essa.
Lo scopo finale del solitario è quello di raggiungere le forme intelligibili cioè le verità speculative; e le azioni che servono a questo scopo rientrano nel dominio dell'intelletto.
Questo scopo si raggiunge quando l'uomo diventa intelletto acquisito o emanato. Questo intelletto consiste nella considerazione delle forme intelligibili in sé, cioè separatamente dalla materia con cui sono unite nelle cose del mondo.
L'intelletto acquisito è il solo che può giungere a pensare se stesso e in questo mondo giunge al suo termine più alto che è l'unione con l'intelletto in atto, o intelletto separato di Dio.
Nell'opera di Avempace il problema aristotelico dell'intelletto è diventato una via di elevazione e di purificazione umana e si è così trasformato da problema di speculazione logica e metafisica in problema religioso.
Fonte: Storia della filosofia di Abbagnano
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