![[schopenhauer04.jpg]](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaPgsrWWRWkS90S1Hrb3UTU9qSRzfd_NK2dc1-b46TUv9r5olQx6B2-f5B8t7bo7MCBB9xOIgB8Wjbqo4ghWPnncLPFJ82pTAZvEIfjyKzrn7qyGgjm0xvvIMQrQEbbO4wAgs5PInlWdU/s320/schopenhauer04.jpg)
Vita e sogno sono pagine dello stesso libro. La lettura continua si chiama vita reale. Ma quando l'ora abituale della lettura (il giorno) viene a finire e giunge il tempo del riposo, noi spesso seguitiamo ancora fiaccamente, senza ordine né connessione, a sfogliare qua e là qualche pagina: spesso è una pagina già letta, spesso un'altra del tutto sconosciuta, ma sempre del medesimo libro.
E' vero che una pagina letta così isolatamente è senza connessione con la lettura ordinata: tuttavia non è molto diversa da questa, se si pensa che anche il complesso della lettura ordinaria comincia e finisce all'improvviso, e quindi si deve considerare come un'unica pagina più lunga.
Fonte: Schopenhauer, Il Mondo, Laterza, Bari, 1981
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