" Il mio scopo è mettere il lettore in uno stato mentale così elastico da farlo sollevare sulla punta dei piedi."
Friedrich W. Nietzsche

ARMONIE MUSICALI E RAPPORTI ARMONICI

mercoledì 29 giugno 2011

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XXVI - In che modo e secondo quale metodo Pitagora scoprì le armonie musicali e i rapporti armonici e ne trasmise ai discepoli l'intera scienza.
Una volta, mentre era teso nello sforzo di rilettere e calcolare se gli fosse possibile escogitare uno strumento che offrisse all'udito un sicuro e infallibile aiuto, quale davano alla vista il compasso, il regolo o la diottra, ovvero la bilancia e l'invenzione delle misure al tatto, passò davanti all'officina di un fabbro e, per sorte in certo senso divina, ebbe a udire dei martelli che battevano il ferro sull'incudine e davano suoni tutti in perfetto accordo armonico reciproco, tranne una coppia.In quei suoni Pitagora riconosceva gli accordi di ottava, di quinta e di quarta, e notava che l'intervallo tra quarta e quinta era in se stesso dissonante, ma idoneo a colmare la differenza tra l'una e l'altra.

( 116 ) Lieto che con l'aiuto divino il suo intento venisse a realizzarsi, entrò nell'officina e grazie a svariate prove capì che la differenza nell'altezza dei suoni dipendeva dal peso dei martelli e non dalla forza con cui si batteva, né dalla forma dei martelli medesimi, né dalla posizione del ferro battuto. Poi, dopo aver fissato con la massima precisione il peso dei martelli se ne tornò a casa. Qui fissò all'angolo di due pareti un unico piolo - questo perché non fosse il piolo a causare il manifestarsi di qualche differenza né si poetesse sospettare che un eventuale errore dipendesse dall'esistenza di pioli distinti -; al piolo legò una dopo l'altra quattro corde di uguale spessore e tensione, fatte della stessa materia e dello stesso numero di fili, e all'estremità inferiore di esse attaccò un peso, badando a che le corde fossero di lunghezza perfettamente uguale.

( 117 ) Quindi, pizzicando le corde a due a due alternatamente trovava gli accordi già menzionati, uno per coppia di corde. [...] Secondo la tradizione Pitagora scoprì in questo modo la musica e dopo averla organizzata in un sistema la trasmise ai discepoli perché fosse loro d'ausilio a raggiungere ogni nobile scopo. ( 121 )

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Questo racconta in greco, tra il III e IV secolo, Giamblico di Calcide ne La vita pitagorica, XXVI, 115-121, BUR, pagg. 261-269     

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