" Il mio scopo è mettere il lettore in uno stato mentale così elastico da farlo sollevare sulla punta dei piedi."
Friedrich W. Nietzsche

La nascita

sabato 18 giugno 2011

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Il sesto giorno del mese di Targelione, nel terzo anno dalla LXXVII Olimpiade, gli ateniesi si riversano lungo le strade principali per assistere alla processione annuale dei Pharmakoi, due uomini consacrati ad Apollo che attraversano la città addobbati con fronde e rami verdi, prima di scacciarli dalla città. Si è nel cuore della primavera e, con l'arrivo degli Etesii- gli "splendenti" venti da nordest che spazzano il cielo dalle nubi- gli ateniesi celebrano la festa delle Targelie per purificare la città dai mali accumulatisi nel corso del tempo.
Quelli stesso giorno, Fenarete, moglie di Sofronisco del demo di Alopece, dà alla luce un bambino a cui viene dato il nome di Socrate.
Alopece è uno dei demi più grandi e più popolosi di Atene e si estende a sudest dell'Acropoli, subito fuori della porta del Falero, lungo la strada che porta a Capo Sunion.
E' formato da un dedalo di viuzze, così strette che - narra Plutarco - prima di uscire di casa si bussa alla porta, per evitare di aprirla all'improvviso e andare a sbattere contro un passante o un mulo.
Le case sono per la maggior parte molto piccole e a un piano, con un tetto piano su cui, d'estate, si va a dormire per sfuggire alla calura.






Sofronisco, che di mestiere fa il marmoraro, pur se benestante vive in una di queste case; d'altra parte Alopece non è un quartiere di gente ricca, come Scambonidai, né di artigiani, come il Ceramico, ma, grazie alla vicinanza dell'Ilisso è ricco d'acqua, una risorsa che scarseggia in tutta Atene. Per la legge ateniese, un padre che non provvede a insegnare un mestiere alla prole, può essere cacciato di casa, e Sofronisco insegna al figlio l'arte dello scalpellino: pare che diversi anni più tardi, gli ateniesi mostrassero ai visitatori una statua delle Grazie sull'Acropoli, attribuendola alla mano di Socrate.
Già a questo punto, la vita di Socrate ha una prima biforcazione.





Socrate figlio di Sofronisco del demo di Alopece (così vuole l'onomastica ateniese del tempo: nome- nome del padre-demo di appartenenza), pur non facendo apparentemente parte di quell'ambiente aristocratico, cui invece apparterrà Platone, per tutta la vita ha stretti legami con persone appartenenti alle più importanti e ricche famiglie della città: gli zii di Platone, Crizia e Carmide; il figlio adottive di Pericle, Alcibiade; il figlio di Callia, l'uomo più ricco della città, Ermocrito...anche Sofronisco, dalle poche informazioni che si possono ricavare dai dialoghi, sembra essere un uomo, se non di rango sociale elevato, certo abbastanza introdotto nella vita del demo: nel Lachete viene ricordata la sua amicizia con Aristide, una delle figure principali della politica ateniese del tempo.


Il nome della madre, Fenarete (portatrice di virtù), sembra, da parte sua, indicare l'appartenenza al ceto nobile, a meno che non si tratti di una semplice invenzione simbolica.
L'informazione secondo cui Socrate era figlio di uno scalpellino è dovuto ai biografi alessandrini dei secoli successivi, mentre nessuna delle quattro fonti principali sulla sua vita ci dice qualcosa in proposito.
Anzi, l'impressione che si ricava dai dialoghi platonici è che questi, pur facendo più volte riferimento al lavoro degli artigiani, nella vita si fosse dedicato soltanto alla filosofia.
Mentre le condizioni sociali della famiglia di Socrate restano oggetto di congetture, la data di nascita sembra effettivamente essere nient'altro che un'aggiunta agiografica posteriore che andava a collegarsi con l'usanza dell'Accademia (iniziata già con Platone) di festeggiare nel settimo giorno di Targelione la festa di Apollo e la data di nascita del suo fondatore.
La festa delle Targelie si svolgeva infatti in due giorni: nel primo avveniva l'espulsione dei due "capri espiatori" e nel secondo si teneva una celebrazione dedicata ai frutti della primavera.
Nell'identificare le date di nascita di Socrate e Platone con i due giorni delle Targelie, l'Accademia dava un profondo significato simbolico alle vite dei due filosofi.


Fonte: "Socrate, vita, pensiero e testimonianze. I grandi filosofi. Il sole 24 ore."

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