Il titolo di questo libro riecheggia un album e spettacolo teatrale di Giorgio Gaber (Dialogo tra un impegnato e un non so), che nel 1972 ironizzava sull’ideologia che, allora non meno di oggi, intorbidiva le acque del nostro pensiero e della nostra vita. Il suo tema è la coscienza. Esiste o è una finzione utile alla sopravvivenza? È la condizione della nostra libertà o un mito prescientifico da rigettare?
Buona lettura!!
2 commenti:
rincorrendo petali che delicatamente sfuggono alla prevedibilità, siamo il nostro cercarci, frammenti mai composti, ma sempre alla ricerca di un equilibrio, conoscenza.
la parola non è solo il luogo della comunicazione, lo strumento, della acquisizione; essa è il luogo della ragione, il mattone con cui noi costruiamo le ipotesi, o le realtà, con cui viviamo la nostra realtà. nel momento in cui la parola acquista il significato di strumento creativo è di tutta evidenza come essa, sia per noi , il momento di attuazione della nostra umanità, del nostro essere, creatori, di mondi, .La parola on è sol l'espressione verbale, la rappresentazione, ma come in gorgia di Platone, la parola è il concetto. Capire la dimensione evolutiva della persona, comprendendo che l'uomo vive in una perenne dicotomia fonte di dialettica, il legame fra due parti distinte, il nostro essere per noi , ed il nostro essere parte della realtà. Devo chiedere a lisa dove li prende questi ritmi magici
mi reco pressso sentirei incerti e mi cerco, cercando te, ipotesi in divenire, ora di vita no vissuta che tuttavia vive in me
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