" Il mio scopo è mettere il lettore in uno stato mentale così elastico da farlo sollevare sulla punta dei piedi."
Friedrich W. Nietzsche

lunedì 7 marzo 2011

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La calligrafia islamica
APPLICAZIONE DELL'ISLAM ALLA VITA QUOTIDIANA
I Musulmani giustamente ritengono che l'lslam non sia sempli-
cemente un ideale astratto concepito soltanto per meri fini
devozionali o un idolo vuoto che debba essere riverito
in ogni momento. L’Islam è una norma di vita, una forza vivente
che si manifesta in ogni aspetto dell'esistenza umana. Inoltre
i Musulmani ritengono che l'individuo sia il centro di gravità
e lo strumento essenziale per I'instaurazione dell’Islam, o di qua-
lunque altro sistema che debba entrare in azione su vasta scala.
E’ per questo che l’Islam comincia sempre con l’individuo e invaria-
bilmente antepone la qualità alla quantità.
Cominciamo laddove comincia l'Islam, ossia dall'individuo.
Esaminiamo la natura dell'individuo e vediamo in che modo 1'Islam
consideri questa natura. Per chiarire le cose nel migliore dei
modi, senza impantanarci in discussioni filosofiche o controversie
astratte, possiamo definire l’uomo come un esseri composto di due
nature intimamente connesse fra loro e continuamente interagenti.
Sono la natura interna e quella esterna. Oppure si potrebbe dire
che 1’uomo ha una natura unica, con due sezioni difficilmente separa-
bili l'una dall'altra. Una è interna e l’altra è esterna. La natu-
ra interna dell’uomo si riporta a ciò che in termini coranici è detto
Ruh (Spirito, Sé, Cuore) e Aql (Intelletto).
Nella nostra descrizione della natura interiore dell’uomo,
avremo a che fare con due aspetti: 1) quello spirituale ed etico,
2) quello intellettuale. Il resto delle attività ed operazioni
dell’essere umano dovrà essere ascritta alla sua natura esteriore.
Dopo tutto, è un fatto universalmente ammesso che l'uomo non vive
di solo pane.
La vita spirituale
L’Islam organizza la vita spirituale dell'uomo in modo tale
da fornirgli tutto quel nutrimento spirituale di cui egli ha bisogno
per la sua religiosità e 1a sua giustizia, per la sua sicurezza e la
sua pace. La prescrizione islamica per la vita spirituale dell'uomo
garantisce, quando sia fedelmente applicata, i risultati piu positivi
per la crescita e la maturazione spirituale dell'uomo. I punti prin-
cipali in questa prescrizione islamica sono:
1. Le orazioni rituali (salah);
2. La zakah, o decima rituale;
3. I1 digiuno (sawm);
4. I1 pellegrinaggio (hajj);
5. L'amore per DIO e per i1 Suo Messaggero, l'amore per la verità
e l'umanità per la causa di DIO;
6. Speranza e fiducia in DIO in ogni momento;
7. Sacrificio per la causa di DIO in grazia di un'abnegazione effettiva.
Vari aspetti di questi punti sono già stati discussi in
alcuni loro particolari, e qui dobbiamo solo aggiungere che
senza questi fondamentali elementi non può esservi un’autentica
Fede, per quanto concerne l'Islam. Consigliamo al lettore di
riferirsi alle precedenti sezioni di quest’opera.

La vita intellettuale
La natura intellettuale dell'uomo, come abbiamo già detto,
consiste nell'intelletto, o intelligenza, o facoltà raziocinan-
te. A questo aspetto 1'Islan rende un’attenzione straordinaria
e costruisce la struttura intellettuale dell'uomo sulle basi
più integre e solide, che possono essere classificate nel modo
seguente:
1. Vera conoscenza basata su prove evidenti e dimostrazioni
indiscutibili, acquisite grazie all’"esperienza" o alla constata-
zione ovvero grazie all’una e all'altra. Sotto questo rapporto
possiamo dire, al di là di ogni dubbio, che il Qur’an è la prima
autorità che prescriva una zelante ricerca della conoscenza attra-
verso l’"esperienza" e la constatazione diretta, attraverso la
meditazione e l'osservazione della realtà. Infatti, è un ordine
divino che coinvolge ogni Musulmano, maschio o femmina, quello
secondo cui la conoscenza va perseguita nel senso più ampio della
parola e la verità va ricercata con ogni mezzo. La natura e l'in-
tero universo sono tesori aperti e continuamente rivelatori
di verità, e il Qur’an è stato il primo libro che abbia indicato
queste ricche fonti di conoscenza. Esso non accetta le "verità"
ereditate o i fatti mancanti di prove e di dimostrazioni che li
sostanzino. Per quanto ne possiamo sapere, il Qur'an è stata la
prima Scrittura a dire "Perché" e ad esigere prove a sostegno
delle convinzioni e dei punti di vista (Qur'an, 2, 11 e 21, 24).
I1 Qur’an stesso costituisce un'eminente sfida intellettuale;
esso sfida 1’intelletto umano a discutere ogni verità coranica o
a produrre qualcosa di simile al Qur'an. Aprite un qualunque
capitolo del Qur’an e troverete il più ardente appello alla ricerca
della conoscenza attraverso le infinite risorse della natura.
La devozione alla vera conoscenza è considerata dall'Islam devo-
zione a DIO, nel senso più completo.
2. La seconda parte di questo punto è la fede in DIO, una
fonte di conoscenza da cui deriva una rivelazione continua,
una contemplazione spirituale degl'innumerevoli campi del pen-
siero. Nell'Islam la fede in DIO è la pietra d'angolo dell'in-
tera struttura religiosa. Ma per rendere valida la fede in DIO,
1'Islan richiede che essa sia fondata su una certezza saldissima,
su convinzioni incrollabili. Queste, a loro volta, non possono
essere acquisite senza una adeguata applicazione dell'intelletto.
Un intelletto fiacco o indifferente, un intendimento limitato,
non può attingere il vertice della Verità Suprema, DIO, né può
raggiungere 1’autentica profondità della Fede.
L’Islam non riconosce La fede quando questa consiste in
cieca imitazione, quando è accettata in modo irriflessivo
e automatico. Ciò è della massima importanza laddove si tratta
della vita intellettuale dell'uomo. L'Islam richiede la fede
in DIO e il Qur’an in parecchi punti esorta alla fede in DIO.
Ma il significato di tali esortazioni non va messo in un
cassetto dello studio o in un angolo della mente. I1 signi-
ficato di tali esortazioni è che esse costituiscono un fervido
invito ed un urgente appello all’intelletto affinché rimanga
desto e funzioni, ponderi le cose e le mediti. E’ vero che il
Qur’an rivela la verità essenziale e la realtà fondamentale per
quel che concerne DIO, ma è ugualmente vero che esso non vuole
che l'uomo si comporti come un erede pigro il quale non compia
alcuno sforzo di propria volontà. Vuole, invece, che l'uomo ar-
ricchisca il proprio patrimonio intellettuale mediante uno
sforzo serio ed onesto, sicché divenga intellettualmente sicuro.
L'Islam disapprova una fede che vada e venga alla leggera. L’I-
slam vuole che la fede in DIO sia effettiva e permanente, vuole
che essa illumini ogni recesso del cuore dell'uomo e prevalga in
ogni aspetto della sua esistenza. La fede che va e che viene
non può fare ciò, e l’Islam non la accetta.
Quando 1’Islam richiede la fede in DIO sulla base della
conoscenza e della ricerca, esso lascia ampiamente aperti
dinanzi all’intelletto tutti i campi del pensiero, affinché
l’intelletto li esplori nella massima profondità possibile.
L'Islam non frappone alcuna restrizione al "libero cercatore"
che persegue la conoscenza per ampliare la propria visione e
dilatare i confini della propria mente. Esso lo sollecita
a ricorrere a tutti gli strumenti della conoscenza, siano
puramente razionali o siano sperimentali. Appellandosi in questo
modo all'intelletto, 1'Islam mostra la sua più alta considerazione
nelle possibilità intellettuali dell'uomo e ripone in esse la
propria fiducia, perché intende liberare la mente umana dagli
impacci e dalle limitazioni della sfera sensibile. Vuole elevare
l'individuo e dotarlo di fiducia in se stesso, di autorità
celeste, affinché il dominio della sua mente si possa estendere
a tutti i campi del pensiero: fisici e metafisici, scientifici e
filosofici, intuitivi e sperimentali, organici e altro. E’ così
che la fede in DIO nutre l'intelletto e rende prospera e produttiva
la vita intellettuale. Quando le attività spirituali e intellet-
tuali dell'uomo sono organizzate secondo gl'insegnamenti dell’I-
slam nel modo suddetto, la natura interiore dell'uomo diventa
integra e sana. E quando l'uomo è interiormente sicuro e sano,
la sua vita esterna sarà della medesima natura.

LA NATURA ESTERIORE
La natura esteriore dell'uomo è complessa, sottile e ampia
quanto la sua natura interiore. Dobbiamo nuovamente rilevare il
fatto che l'integrità della prima dipende in notevole misura dal-
l'integrità della seconda e viceversa, poiché la natura completa
dell'uomo è fatta di ambedue gli aspetti. A scopo di chiarezza,
una volta di più, dobbiamo introdurre divisioni e suddivisioni nella
natura esteriore dell'uomo. Dobbiamo però tenere sempre a mente
che qualsiasi squilibrio nel sistema della natura umana può di-
ventare distruttivo e fatale. I1 fatto è che la natura esterna e
la natura interna dell'uomo agiscono e interagiscono fra loro,
e che 1’Islam ha esteso la propria divina portata a tutti quanti gli
aspetti della vita, interni ed esterni.

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