APPLICAZIONE DELL'ISLAM ALLA VITA QUOTIDIANA I Musulmani giustamente ritengono che l'lslam non sia sempli- cemente un ideale astratto concepito soltanto per meri fini devozionali o un idolo vuoto che debba essere riverito in ogni momento. L’Islam è una norma di vita, una forza vivente che si manifesta in ogni aspetto dell'esistenza umana. Inoltre i Musulmani ritengono che l'individuo sia il centro di gravità e lo strumento essenziale per I'instaurazione dell’Islam, o di qua- lunque altro sistema che debba entrare in azione su vasta scala. E’ per questo che l’Islam comincia sempre con l’individuo e invaria- bilmente antepone la qualità alla quantità. Cominciamo laddove comincia l'Islam, ossia dall'individuo. Esaminiamo la natura dell'individuo e vediamo in che modo 1'Islam consideri questa natura. Per chiarire le cose nel migliore dei modi, senza impantanarci in discussioni filosofiche o controversie astratte, possiamo definire l’uomo come un esseri composto di due nature intimamente connesse fra loro e continuamente interagenti. Sono la natura interna e quella esterna. Oppure si potrebbe dire che 1’uomo ha una natura unica, con due sezioni difficilmente separa- bili l'una dall'altra. Una è interna e l’altra è esterna. La natu- ra interna dell’uomo si riporta a ciò che in termini coranici è detto Ruh (Spirito, Sé, Cuore) e Aql (Intelletto). Nella nostra descrizione della natura interiore dell’uomo, avremo a che fare con due aspetti: 1) quello spirituale ed etico, 2) quello intellettuale. Il resto delle attività ed operazioni dell’essere umano dovrà essere ascritta alla sua natura esteriore. Dopo tutto, è un fatto universalmente ammesso che l'uomo non vive di solo pane. La vita spirituale L’Islam organizza la vita spirituale dell'uomo in modo tale da fornirgli tutto quel nutrimento spirituale di cui egli ha bisogno per la sua religiosità e 1a sua giustizia, per la sua sicurezza e la sua pace. La prescrizione islamica per la vita spirituale dell'uomo garantisce, quando sia fedelmente applicata, i risultati piu positivi per la crescita e la maturazione spirituale dell'uomo. I punti prin- cipali in questa prescrizione islamica sono: 1. Le orazioni rituali (salah); 2. La zakah, o decima rituale; 3. I1 digiuno (sawm); 4. I1 pellegrinaggio (hajj); 5. L'amore per DIO e per i1 Suo Messaggero, l'amore per la verità e l'umanità per la causa di DIO; 6. Speranza e fiducia in DIO in ogni momento; 7. Sacrificio per la causa di DIO in grazia di un'abnegazione effettiva. Vari aspetti di questi punti sono già stati discussi in alcuni loro particolari, e qui dobbiamo solo aggiungere che senza questi fondamentali elementi non può esservi un’autentica Fede, per quanto concerne l'Islam. Consigliamo al lettore di riferirsi alle precedenti sezioni di quest’opera. La vita intellettuale La natura intellettuale dell'uomo, come abbiamo già detto, consiste nell'intelletto, o intelligenza, o facoltà raziocinan- te. A questo aspetto 1'Islan rende un’attenzione straordinaria e costruisce la struttura intellettuale dell'uomo sulle basi più integre e solide, che possono essere classificate nel modo seguente: 1. Vera conoscenza basata su prove evidenti e dimostrazioni indiscutibili, acquisite grazie all’"esperienza" o alla constata- zione ovvero grazie all’una e all'altra. Sotto questo rapporto possiamo dire, al di là di ogni dubbio, che il Qur’an è la prima autorità che prescriva una zelante ricerca della conoscenza attra- verso l’"esperienza" e la constatazione diretta, attraverso la meditazione e l'osservazione della realtà. Infatti, è un ordine divino che coinvolge ogni Musulmano, maschio o femmina, quello secondo cui la conoscenza va perseguita nel senso più ampio della parola e la verità va ricercata con ogni mezzo. La natura e l'in- tero universo sono tesori aperti e continuamente rivelatori di verità, e il Qur’an è stato il primo libro che abbia indicato queste ricche fonti di conoscenza. Esso non accetta le "verità" ereditate o i fatti mancanti di prove e di dimostrazioni che li sostanzino. Per quanto ne possiamo sapere, il Qur'an è stata la prima Scrittura a dire "Perché" e ad esigere prove a sostegno delle convinzioni e dei punti di vista (Qur'an, 2, 11 e 21, 24). I1 Qur’an stesso costituisce un'eminente sfida intellettuale; esso sfida 1’intelletto umano a discutere ogni verità coranica o a produrre qualcosa di simile al Qur'an. Aprite un qualunque capitolo del Qur’an e troverete il più ardente appello alla ricerca della conoscenza attraverso le infinite risorse della natura. La devozione alla vera conoscenza è considerata dall'Islam devo- zione a DIO, nel senso più completo. 2. La seconda parte di questo punto è la fede in DIO, una fonte di conoscenza da cui deriva una rivelazione continua, una contemplazione spirituale degl'innumerevoli campi del pen- siero. Nell'Islam la fede in DIO è la pietra d'angolo dell'in- tera struttura religiosa. Ma per rendere valida la fede in DIO, 1'Islan richiede che essa sia fondata su una certezza saldissima, su convinzioni incrollabili. Queste, a loro volta, non possono essere acquisite senza una adeguata applicazione dell'intelletto. Un intelletto fiacco o indifferente, un intendimento limitato, non può attingere il vertice della Verità Suprema, DIO, né può raggiungere 1’autentica profondità della Fede. L’Islam non riconosce La fede quando questa consiste in cieca imitazione, quando è accettata in modo irriflessivo e automatico. Ciò è della massima importanza laddove si tratta della vita intellettuale dell'uomo. L'Islam richiede la fede in DIO e il Qur’an in parecchi punti esorta alla fede in DIO. Ma il significato di tali esortazioni non va messo in un cassetto dello studio o in un angolo della mente. I1 signi- ficato di tali esortazioni è che esse costituiscono un fervido invito ed un urgente appello all’intelletto affinché rimanga desto e funzioni, ponderi le cose e le mediti. E’ vero che il Qur’an rivela la verità essenziale e la realtà fondamentale per quel che concerne DIO, ma è ugualmente vero che esso non vuole che l'uomo si comporti come un erede pigro il quale non compia alcuno sforzo di propria volontà. Vuole, invece, che l'uomo ar- ricchisca il proprio patrimonio intellettuale mediante uno sforzo serio ed onesto, sicché divenga intellettualmente sicuro. L'Islam disapprova una fede che vada e venga alla leggera. L’I- slam vuole che la fede in DIO sia effettiva e permanente, vuole che essa illumini ogni recesso del cuore dell'uomo e prevalga in ogni aspetto della sua esistenza. La fede che va e che viene non può fare ciò, e l’Islam non la accetta. Quando 1’Islam richiede la fede in DIO sulla base della conoscenza e della ricerca, esso lascia ampiamente aperti dinanzi all’intelletto tutti i campi del pensiero, affinché l’intelletto li esplori nella massima profondità possibile. L'Islam non frappone alcuna restrizione al "libero cercatore" che persegue la conoscenza per ampliare la propria visione e dilatare i confini della propria mente. Esso lo sollecita a ricorrere a tutti gli strumenti della conoscenza, siano puramente razionali o siano sperimentali. Appellandosi in questo modo all'intelletto, 1'Islam mostra la sua più alta considerazione nelle possibilità intellettuali dell'uomo e ripone in esse la propria fiducia, perché intende liberare la mente umana dagli impacci e dalle limitazioni della sfera sensibile. Vuole elevare l'individuo e dotarlo di fiducia in se stesso, di autorità celeste, affinché il dominio della sua mente si possa estendere a tutti i campi del pensiero: fisici e metafisici, scientifici e filosofici, intuitivi e sperimentali, organici e altro. E’ così che la fede in DIO nutre l'intelletto e rende prospera e produttiva la vita intellettuale. Quando le attività spirituali e intellet- tuali dell'uomo sono organizzate secondo gl'insegnamenti dell’I- slam nel modo suddetto, la natura interiore dell'uomo diventa integra e sana. E quando l'uomo è interiormente sicuro e sano, la sua vita esterna sarà della medesima natura. LA NATURA ESTERIORE La natura esteriore dell'uomo è complessa, sottile e ampia quanto la sua natura interiore. Dobbiamo nuovamente rilevare il fatto che l'integrità della prima dipende in notevole misura dal- l'integrità della seconda e viceversa, poiché la natura completa dell'uomo è fatta di ambedue gli aspetti. A scopo di chiarezza, una volta di più, dobbiamo introdurre divisioni e suddivisioni nella natura esteriore dell'uomo. Dobbiamo però tenere sempre a mente che qualsiasi squilibrio nel sistema della natura umana può di- ventare distruttivo e fatale. I1 fatto è che la natura esterna e la natura interna dell'uomo agiscono e interagiscono fra loro, e che 1’Islam ha esteso la propria divina portata a tutti quanti gli aspetti della vita, interni ed esterni. |
" Il mio scopo è mettere il lettore in uno stato mentale così elastico da farlo sollevare sulla punta dei piedi."
Friedrich W. Nietzsche
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