" Il mio scopo è mettere il lettore in uno stato mentale così elastico da farlo sollevare sulla punta dei piedi."
Friedrich W. Nietzsche

Jacobi

venerdì 8 aprile 2011

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  • L' esistenza non è colta dalla ragione, ma da una relazione personale, dalla fede.
  • La cosa in sé è paradossale: si presuppone la percezione degli oggetti fuori di noi, ma gli oggetti che percepiamo sono soggettivi; come veniamo impressionati? Qual è la personalità del nostro essere?

Che cosa ha scritto?

"Lettere sulla dottrina di Spinoza" 1785
Idealismo e realismo 1787


Chi era?

Una figura molto interessante della filosofia dell'epoca.


In che cosa dissentiva dalle posizioni di Kant?

Era d'accordo con lui sul fatto che l'esistenza non facesse parte del concetto di una cosa cioè fra un cavallo pensato e uno esistente non c'è differenza come cavalli, solo che uno esiste/ è posto e l'altro no. Jacobi aveva accolto con favore questa distinzione (che è vero che l'esistenza non faceva parte del concetto, ma proprio perché non faceva parte del concetto l'esistenza si da in modo diverso dalle forme razionali, cioè si da in modo immediato).
Diceva che era vero che molte cose ci si danno nella sensibilità perché questa è il veicolo di una certezza, cioè posso vedere ad esempio uno spirito se ho un'allucinazione e poi rendermi conto che non era vero; guardare una persona e rendermi conto che è vero, cioè in un certo senso diciamo che questa persona esiste/si trasmette a me in modo immediato, uno può dire la tocco ma non è di per sé il toccare, quest'ultimo è il veicolo attraverso il quale mi si da l'immediatezza dell'altro.






Che cosa distingue?

La sfera delle essenze che è quella della ragione e la sfera dell'esistenza che è quella dell'immediatezza cioè del contatto personale. 
In questo senso, secondo Jacobi, Kant non si è reso conto che doveva aprire un varco alla fede nei rapporti interpersonali nell'affermazione dell'esistenza, invece ha parlato di una cosa in sé che alla ragione è incomprensibile, solo la fede la coglie quindi la certezza dell'esistenza delle cose ci è data attraverso la fede dove per fede non intende quella in senso strettamente religioso, ma quella certezza immediata che ci da l'esistere e secondo lui anche la libertà non ci è data dalla ragione ma da questa sfera esistenziale là dove la concatenazione logica della causa e dell'effetto non ha più valore.


Quale corrente si apre con Jacobi?

Il romanticismo il quale esalta l'immediatezza della relazione interpersonale, il sentimento.

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