" Il mio scopo è mettere il lettore in uno stato mentale così elastico da farlo sollevare sulla punta dei piedi."
Friedrich W. Nietzsche

Philosophy for children

venerdì 8 aprile 2011

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Rappresenta una delle più significative esperienze pedagogiche contemporanee.


La storia:


Iniziata negli anni '70  da Matthew Lipman, filosofo di formazione deweyana profondamente interessato a problematiche pedagogiche e fondatore dell'Institute for the Advancement of Philosophy for Children (IAPC), ha avuto ampio seguito e diffusione dapprima negli Stati Uniti e successivamente in tutto il mondo con l' istituzione di numerosi centri e una consolidata sperimentazione del programma.
Organismo di coordinamento delle attività di formazione e ricerca a livello internazionale è l'ICPIC (International Council for Philosophical Inquiry with Children).

SOPHIA è la Federazione europea dei Centri di Philosophy for children.

Il CRIF (Roma) e il CIREP (Rovigo) sono i centri italiani di Philosophy for children affiliati all'IAPC, all'ICPIC e da SOPHIA. Essi sono le uniche organizzazioni abilitate a fare formazione e a rilasciare i titoli riconosciuti a livello nazionale e internazionale.
A partire dagli anni 2005-2006 in Italia, alla luce delle esperienze di utilizzazione del curricolo con gruppi di adulti (in primo luogo gli insegnanti), si è delineata una interpretazione ed una proposta non strettamente scolastica della P4C, una Philosophy for Communities che, in quanto pratica filosofica, si confronta con altre pratiche quali la consulenza filosofica, il coaching aziendale, ecc.


La pratica:


La Philosophy for children è un progetto educativo centrato sulla pratica del filosofare in una ;comunità di ricerca. In quanto tale, si sviluppa in un particolare setting di cui è responsabile un insegnante o meglio un facilitatore adeguatamente formato, che segue e stimola attraverso l'uso di domande aperte, interventi di chiarificazione, approfondimento, ricerca di criteri procedurali comuni e condivisibili senza mai orientare il gruppo verso un obiettivo diverso da quello regolativo di fondo: la fedeltà allo spirito della ricerca e dell'indagine, necessariamente aperta, dinamica e interminabile. Si avvale, inoltre, di specifici materiali didattici: una serie di racconti in forma dialogica in cui i protagonisti, bambini, adolescenti, adulti, animali dialogano su problemi e questioni di natura filosofica, il valore della vita, il pensiero, il rapporto mente-corpo, la verità, la giustizia, emergenti dalla loro esperienza. Ogni racconto è corredato da un manuale per l'insegnante in cui sono fornite indicazioni procedurali e metodologiche funzionali all'approfondimento del lavoro educativo con piani di discussione, esercizi, attività stimolo.



Presupposto psico-pedagogico è che la pratica del filosofare consenta di sviluppare, sin dall' infanzia, le abilità:

• a investigare il senso delle idées reçues e delle assunzioni date per scontate;
di ragionare;


• a sforzarsi di regolare il proprio comportamento sugli ideali di giustizia, bellezza, verità.
di formare concetti;
di indagare il significato dei problemi; e promuova le disposizioni


a dialogare con gli altri, imparando a collocarsi nell’altrui punto di vista e a cooperarare alla ricerca comune del significato dell’esperienza;
• ad analizzare le argomentazioni proprie ed altrui al fine di scoprirne le fallacie






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