" Il mio scopo è mettere il lettore in uno stato mentale così elastico da farlo sollevare sulla punta dei piedi."
Friedrich W. Nietzsche

Maimon

giovedì 7 aprile 2011

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Che cosa ha scritto?

" Saggio sulla filosofia trascendentale" 1790


Chi era?

Un ebreo che arriva dall'est, è un outsider. Quando arriva in Germania conosce poco il tedesco e gli ebrei di Berlino lo guardano con sospetto tanto che non lo vogliono accogliere. Vive in alcune pensioni e sbarca il lunario perché non ha mezzi di fortuna. Studia la Critica della ragion pura e ne rimane affascinato (c'è un'autobiografia molto brillante). Scrive un'opera di commento alla filosofia di Kant e quest'ultimo rimane stupefatto e asserisce che questo giovane ha capito la sua filosofia.

Che cambiamento importante abbiamo nel suo "Saggio sulla filosofia trascendentale"?

La grande intuizione di Maimon è che l'idea  della cosa in sé è contraddittoria perché di una cosa di cui non sappiamo nulla non possiamo dire neanche che esista, se diciamo che esiste diciamo già qualcosa, ma se non è conoscibile come possiamo pensarla?
Quindi va abbandonato e tuttavia è vero che la sensibilità all'inizio è recettiva.

Cosa significa che è recettiva?

All'inizio c'è una specie di disordine al quale noi cerchiamo di conferire un ordine ed ecco il passaggio dalla sensibilità all'intelletto alla ragione. Si passa da qualcosa di casuale e disordinato a qualcosa di regolare ed ordinato sempre più.

Perché è molto interessante quest'idea?

Perché anche nella filosofia della scienza contemporanea si da molta importanza all'idea del caos, del disordine; la scienza ci dice che è attraverso un iniziale caos che si è arrivati ad un ordine ma questo ordine non sarà mai totale ed è quello che asserisce anche Maimon in quanto c'è sempre qualcosa che ci sfugge e quindi saremo sempre chiamati ad organizzare il nostro vivere.


Possiamo dire da dove arriva la conoscenza?

L'inizio del conoscere non dipende da noi, ci è dato ma non si può dire chi ce lo dia perché sarebbe andare al di là dei nostri limiti, noi partiamo da un dato, Reinhold parlava del dato ma anche di una realtà che non si può dire perché vuol dire uscire dai nostri limiti.
Io non posso parlare di una realtà esterna al mio conoscere perché non la conosco, so che parto da qualcosa di disordinato e poi cerco di dargli un ordine.
Tutto questo ha anche un valore autobiografico perché la vita di Maimon all'inizio è disordinata e poi cerca di darle un ordine.

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