" Il mio scopo è mettere il lettore in uno stato mentale così elastico da farlo sollevare sulla punta dei piedi."
Friedrich W. Nietzsche

Razionalismo e Illuminismo (parte 2)

lunedì 11 aprile 2011

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Il secondo esponente dell'ermeneutica che citiamo è Georg Friedrich Meier (1718-1777), il quale compie un passo in direzione di Schleiermacher, nel senso che propone di unificare la linea dell'ermeneutica classica con l'ermeneutica biblica. Egli infatti riconduce l'intera teoria dell'interpretazione alla scienza dei segni. Tutto è segno (e cioè un mezzo attraverso cui può essere conosciuta la realtà di un'altra cosa) e primo compito dell'interpretazione è la distinzione e classificazione dei segni (che possono essere naturali, creati da Dio, o artificiali, posti in essere dall'uomo).
Poi si procede alla loro decifrazione, tanto in rapporto alla cosa designata quanto in relazione con l'autore dei segni medesimi, la cui intenzione, secondo Meier, è - come per Chladenius - un punto di riferimento così costante e decisivo che il significato di un segno è rilevante per l'interpretazione solo nella misura in cui sia stato voluto dall'autore.





Anche in Kant e nella sua "La ragione nei limiti della sola ragione" (1793), viene data, come in Spinoza, un'interpretazione etica della Scrittura, che gli permette di fare una "traduzione" del messaggio cristiano in termini puramente filosofici. In questa lettura di Kant non vi è quindi alcun spazio per una tematizzazione della distanza storica perché in qualche modo il principio cristiano dell'amore viene tradotto in termini che valgono in ogni tempo. Fondamentalmente indifferente al fatto storico, Kant pone così l'accento sulle idee morali del cristianesimo come unico elemento veramente significativo della fede religiosa.
Il tema della storicità matura lentamente nel corso del Settecento in ambiente tedesco.
L'illuminismo soprattutto francese comincia a dare un quadro ancora limitato, ma tutto sommato preciso: contro l'Ancien Régime, contro un mondo fondato su privilegi giustificati per diritto di nascita, si sviluppa la sua lotta per l'affermazione di un'eguaglianza fondata sulla libertà e sulla ragione.
La "luce della ragione" aumenta progressivamente e, in un processo storico potenzialmente aperto, illumina sempre più il mondo umano, all'interno però di una visone universalizzante in cui le differenze dei contesti storici non vengono considerate. In Germania vi è invece un'attenzione maggiore per i contenuti tradizionali della religione e anche una sensibilità per il carattere individuale dei popoli e delle persone.

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