" Il mio scopo è mettere il lettore in uno stato mentale così elastico da farlo sollevare sulla punta dei piedi."
Friedrich W. Nietzsche

Introduzione: excursus di ermeneutica (parte 3)

mercoledì 4 maggio 2011

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Quando nasce l'ermeneutica?
Ha una sua preistoria e nasce alla fine del '700 inizi dell'800 con l'opera del filosofo tedesco Schleiermacher. Nasce come tecnica di lettura dei testi il cui senso non era immediatamente evidente a causa di qualche distanza (linguistica, storica, temporale) tra noi e il testo. In particolare nel '700 l'ermeneutica era nata come tecnica per interpretare la Bibbia nel mondo protestante.

La seconda tappa è rappresentata dalla filosofia di Heidegger. 




Con tale filosofo il comprendere si configura come una delle strutture costitutive dell'esserci il cui essere nel mondo si accompagna sempre a una comprensione o pre-comprensione del mondo incarnata dal linguaggio (essere qui; noi siamo degli individui gettati nel mondo, siamo calati in una situazione particolare). Il fatto di essere stati gettati in un determinato periodo storico, in una situazione geografica, politica ecc... produce in noi una pre-comprensione cioè prima di comprendere l'altro noi abbiamo già una serie di idee, pregiudizi che condizionano la nostra comprensione dell'altro.


La terza tappa è rappresentata da Gadamer (1900-2002)





il quale nel 1960 pubblicò quello che viene considerato il testo base dell'ermeneutica: "Verità e metodo". Con Gadamer si ha l'universalizzazione dell'ermeneutica, cioè questa diventa un metodo generale che investe tutta la filosofia cioè si passa dall'ermeneutica come problema di metodo, all'ermeneutica come problema ontologico.

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