1883-1885. In questo periodo Nietzsche, riprende all'inizio il tema della morte di Dio quale condizione che rende l'essere umano libero di realizzare se stesso, nell'assenza di fini soprannaturali e nella convinzione che il mondo, nella sua eternità, ripeterà ciclicamente tutto ciò che accade ed è accaduto.
Chi è Zarathustra?
Un profeta che si allontana dalla gente e si ritira sulla montagna di fronte al sole. Un tema importante che ritorna varie volte è quello del meriggio concepito come momento della rivelazione del divino ( D'Annunzio scrive Meriggio e poi Montale Meriggiare pallido e assorto...), in cui tutto sembra fermarsi, si rivela a Zarathustra sulla montagna e poi scende e parla agli uomini.
Quali sono i temi dell'opera?
Oltreuomo:
L'uomo è destinato ad essere un ponte tra la scimmia e l'oltreuomo che non è più l'uomo schiavo di una società ,a è un uomo che è andato oltre di sé. Qui viene ripreso il paradigma dell'evoluzionismo ma viene applicato ad un messaggio di liberazione. Deve nascere ancora quello che va oltre. Ci sono molte interpretazioni su questo uomo; quello che appare evidente è che questo oltreuomo è colui che è capace di essere originale cioè autentico quindi non fa suo un modello prestabilito ma vive lui un nuovo modello, una nuova umanità.
Nietzsche propugna l'avvento di un nuovo tipo di uomo, capace di liberarsi dai pregiudizi e dai vecchi schemi, di smascherare con il metodo genealogico l'origine umana troppo umana dei valori, nonché di farsi consapevole creatore di valori nuovi. Non sarebbe corretto definire un uomo del genere superuomo: super indica sopra, quindi "super-uomo" vuol dire "colui che è sopra gli uomini" e li schiaccia.
Nietzsche in realtà parla di un "oltre-uomo", (traduzione letterale dal tedesco Uber-Mensch): l'oltreuomo non schiaccia gli altri ma procede al di là delle convenzioni e dei pregiudizi che attanagliano l'uomo. Esso ha dei valori differenti da quelli della massa degli uomini, quella massa che ha aderito alla filosofia dei sacerdoti per farsi schiava di essa.
L'oltreuomo è colui che ha compreso che è lui stesso a dare significato alla vita, e che fa sua la cosiddetta "morale aristocratica" che dice "Si" alla vita e al mondo.
L'oltreuomo è discepolo di Dioniso poiché accetta la vita in tutte le sue manifestazioni, nel piacere del divenire inteso come alternanza di vita e morte. Affronta la vita con "pessimismo coraggioso", unisce il fatalismo alla fiducia, e si è liberato dai logori concetti del bene e del male attraverso un'elitaria indifferenza a valori etici che considera morti.
Per l'oltreuomo ogni istante è il centro del suo tempo di cui è sempre protagonista.
L'eterno ritorno
L'uomo è destinato ad essere un ponte tra la scimmia e l'oltreuomo che non è più l'uomo schiavo di una società ,a è un uomo che è andato oltre di sé. Qui viene ripreso il paradigma dell'evoluzionismo ma viene applicato ad un messaggio di liberazione. Deve nascere ancora quello che va oltre. Ci sono molte interpretazioni su questo uomo; quello che appare evidente è che questo oltreuomo è colui che è capace di essere originale cioè autentico quindi non fa suo un modello prestabilito ma vive lui un nuovo modello, una nuova umanità.
Nietzsche propugna l'avvento di un nuovo tipo di uomo, capace di liberarsi dai pregiudizi e dai vecchi schemi, di smascherare con il metodo genealogico l'origine umana troppo umana dei valori, nonché di farsi consapevole creatore di valori nuovi. Non sarebbe corretto definire un uomo del genere superuomo: super indica sopra, quindi "super-uomo" vuol dire "colui che è sopra gli uomini" e li schiaccia.
Nietzsche in realtà parla di un "oltre-uomo", (traduzione letterale dal tedesco Uber-Mensch): l'oltreuomo non schiaccia gli altri ma procede al di là delle convenzioni e dei pregiudizi che attanagliano l'uomo. Esso ha dei valori differenti da quelli della massa degli uomini, quella massa che ha aderito alla filosofia dei sacerdoti per farsi schiava di essa.
L'oltreuomo è colui che ha compreso che è lui stesso a dare significato alla vita, e che fa sua la cosiddetta "morale aristocratica" che dice "Si" alla vita e al mondo.
L'oltreuomo è discepolo di Dioniso poiché accetta la vita in tutte le sue manifestazioni, nel piacere del divenire inteso come alternanza di vita e morte. Affronta la vita con "pessimismo coraggioso", unisce il fatalismo alla fiducia, e si è liberato dai logori concetti del bene e del male attraverso un'elitaria indifferenza a valori etici che considera morti.
Per l'oltreuomo ogni istante è il centro del suo tempo di cui è sempre protagonista.
L'eterno ritorno
L'eterno ritorno, cioè l'eterna ripetizione, è la dottrina che Nietzsche mette a capo della nuova concezione del mondo e dell'agire umano. Per Nietzsche ogni momento del tempo, cioè l'attimo presente, va vissuto in modo spontaneo, senza continuità con passato e futuro, perché passato e futuro sono illusori: infatti ogni momento si ripete identico nel passato e nel futuro. Il vero Oltreuomo è, in conclusione, colui che danza in catene liberamente e con leggiadria; è lo spirito libero tout court.
Il rapporto fra tempo ed eternità: in quest'opera è presente il passaggio della visione dell'enigma in cui si parla dell'uomo che sale avendo sulle spalle un nano...c'era una porta carraia...con due sentieri che convergono, nessuno li ha mai percorsi fino alla fine. Sulla porta carraia in alto c'è scritto: attimo.
Che cosa significa l'attimo?
Ci ricorda il carpe diem, si capisce la critica di Nietzsche a chi vive il tempo sempre come un andare e non avere mai il presente che sfugge sempre, allora il messaggio sarà quello di cogliere l'attimo che è un'eternità.
Alcuni dicono che Nietzsche si è perso ogni prospettiva storica e pensa che tutto torni sempre uguale. Per sapere cogliere l'eternità bisogna essere l'oltreuomo!
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