La ragion pura pratica è fondamento sufficiente in grado di determinare immediatamente la volontà. La differenza tra massime e leggi è di tipo patologico ("patire", "affezione " secondo l'accezione greca): nella volontà affetta patologicamente si ha l'intervento di moventi esterni che incidono sulla volontà, che in questo caso non è volontà buona, ma volontà passiva, una volontà che patisce invece di essere l'istanza determinante dell'azione. La massima affetta patologicamente non può ergersi al valore universale di legge.
I principi pratici si dividono in massime e imperativi (ipotetici e categorici):
- MASSIME: principi pratici soggettivi, ovvero regole di comportamento che l'individuo considera valide soltanto per la sua volontà.
- IMPERATIVI: principi con valore oggettivo che hanno il carattere urgente del comando e valgono per chiunque. Gli imperativi a loro volta si dividono in categorici (valgono sempre e per chiunque) e ipotetici (danno luogo a massime, imperativi fondati su una condizione).
Analitica- paragrafo II (p.39-ed. Laterza)
Kant parla di Prinzipien= criteri di orientamento pratico, non si tratta di Grundsatze (criteri fondamentali su cui fondiamo la nostra esistenza).
Voraus- setzen (presuppongo=pongono come elemento previo): porre nel senso di costituire qualcosa come fondamento.
Begehrungs-vermogen (facoltà di desiderare)
Se il fondamento di un principio pratico non risiede nella ragione, ma in un'istanza desiderativa, ciò che determina l'azione è un oggetto del desiderio, ossia un motivo empirico, particolare: la facoltà di desiderare non può perciò valere come motivo determinante dell'azione morale.
Teorema II (p.41-ed. Laterza)
Tutte le morali fondate su principi empirici (es. la ricerca individuale della felicità) vengono contestate da Kant, giacché in esse ciò che determina è l'oggetto e il soddisfacimento del desiderio (non possono essere il fattore determinante dell'azione).Kant ad esempio attacca le morali del sentimento morale: il fondamento della morale è un sentimento innato nell'uomo. Il sentimento rappresenta agli occhi di Kant un'esistenza debole e patologica, mentre il fondamento della morale è una legge razionale, necessaria, universale, pura (cioè non affetta da istanze empiriche). Non possiamo attingere a nessun oggetto, desiderio e sentimento, ma è una forma che determina il nostro agire. La legge morale, in Kant, è formale, ovvero avulsa da elementi empirici.
Teorema III, paragrafo IV (P.55-ed.Laterza)
Il motivo unico determinante del volere non è un principio empirico (forma dell'amore di sé), ma un principio secondo la forma (pura forma legislativa e universale).
Paragrafo V- Problema I-II (pp. 59/61 - ed. Laterza)
La pura forma determina la legge universale, laddove la dimensione pratica si sottrae alla legalità deterministica del mondo naturale, il motivo determinante dell'agire non è nella natura, ma nella ragione (che non è un oggetto). La ragione così determina la volontà (dove vige una causalità secondo libertà). Questa libertà è trascendentale (trascendentale=condizione di possibilità). La libertà è una causalità trascendentale. La ragione è libera nel senso che determina se stessa, la libertà come condizione che precede l'agire.
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