" Il mio scopo è mettere il lettore in uno stato mentale così elastico da farlo sollevare sulla punta dei piedi."
Friedrich W. Nietzsche

Biografia di Socrate

lunedì 9 maggio 2011

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In un saggio del 1927, Autour de Socrate, il filologo francese Diès paragonava le quattro principali fonti su Socrate (Platone, Senofonte, Aristotele e Aristofane) ai quattro cavalli di una quadriga "su cui pochi critici avevano avuto il coraggio di salire", preferendo, di volta in volta, scartarne uno, due o anche tre.








Infatti, l'immagine socratica ricavata dall'insieme delle quattro fonti risulta spesso contraddittoria: Platone, da cui la critica filosofica e storica ha tradizionalmente desunto la maggior parte delle informazioni, ci mostra un Socrate affascinante e quasi indisponente tanto sembra teso a distruggere, attraverso la sua "ironia", le facili convinzioni degli ateniesi. 




Senofonte



Il Socrate di Senofonte si muove in senso contrario, assumendo invece toni moraleggianti che, se è il caso, possono diventare caustici piuttosto che ironici.
Il Socrate di Aristotele è giocoforza un resoconto di seconda mano, già filtrato dalla tradizione accademica: lo Stagirita tratta esclusivamente del suo pensiero e la testimonianza finisce per essere rilevante solo dal punto di vista filosofico ma non storico.




Aristofane



Rimane Aristofane, l'unico che ha scritto mentre Socrate era ancora in vita: la sua commedia Le Nuvole, che ha Socrate come protagonista, ha posto non pochi problemi di interpretazioni raffigurandolo come un sofista, mentre l'esegesi tradizionale - basata su Platone - lo ha sempre considerato come il punto di superamento della sofistica; d'altra parte, l'affidamento che si può dare a un testo comico resta molto relativo.


Gli studi su Socrate si sono affannati per trovare un punto di incontro tra queste quattro fonti, spesso concentrandosi su una o trascurando del tutto un'altra; la critica moderna ha preferito mantenere tutte le contraddizioni, soffermandosi invece sulla natura delle fonti stesse; si è tenuto conto che, in ogni caso, il Socrate di ogni autore è strettamente condizionato dalle idee di ciascuno. Ne è venuta fuori un'immagine inedita, ma coerente, di un filosofo comunque attento alla vita politica, benché la tradizione platonica dicesse esattamente il contrario.



Socrate





Anche la  "rottura" con il pensiero delle scuole che lo hanno preceduto, ionica e italica, appare in questa luce assai meno netta di quanto i dialoghi platonici non lasciassero intendere, ferma restando l'indiscussa originalità di un filosofo che ha introdotto nel pensiero occidentale una concezione dell'anima del tutto nuova.
Sul piano strettamente storico, tuttavia, permangono una serie di dati contraddittori che ne fanno somigliare la vita al borgesiano Giardino dei sentieri che si biforcano, in cui il nesso causa-effetto non si esaurisce su un unico piano, ma dà vita a filoni paralleli in cui il lettore rischia di smarrirsi.
Il processo e la morte del filosofo troncano questo svolgimento in modo neppure troppo brusco: secondo la tradizione, Socrate disse dei giudici "schiocchi, ancora pochi anni e la natura vi avrebbe risparmiato il fastidio di uccidermi".
Resta il fatto che il processo e l'esecuzione sono gli unici dati certi della sua vita e che su di essi sarebbe sorto un mito.



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