" Il mio scopo è mettere il lettore in uno stato mentale così elastico da farlo sollevare sulla punta dei piedi."
Friedrich W. Nietzsche

Un handicap: essere donna (parte 2)

mercoledì 11 maggio 2011

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Nel Rinascimento un filosofo donna, Luisa Sabuco, conquista la fama appunto come filosofo. Ha appena pubblicato in un sol colpo tre libri, due in spagnolo, uno in latino. L'evento si verifica a Madrid nel 1587. Nel 1903, scavando in un archivio, José Marco Hidalgo scopre una frode. Il padre, Miguel Sabuco, morto cinque anni dopo la pubblicazione, aveva lasciato un atto notorio in cui rivelava il fattaccio. L'autore era lui, Miguel; non lei, Luisa.
Trecentosedici anni di mistificazione, e la seguente conclusione: decisamente, un filosofo donna non esiste.
Altro aneddoto assai rivelatore. In Francia si associa filosofo donna a Simone Weil.






Ma Simone Weil è stata allevata come un ragazzo, e lei stessa come vuole fare filosofia? La parola che le viene è:"virilmente"! Le capita di firmare certe lettere ai genitori:"il tuo devoto figlio". Imbarazzante.
Imbarazzante quanto quella frase di Sartre sull'altra Simone: "La cosa straordinaria, in Simone de Beauvoir, è che ha l'intelligenza di un uomo". E aggiunge: "E la sensibilità di una donna". Ancora peggio. E Simone diceva:"Lungi dal soffrire della mia femminilità, ho piuttosto cumulato, dai vent'anni in poi, i vantaggi di entrambi i sessi".
Morale: Fino a oggi una donna diventa filosofo solo a condizione di mascolinizzarsi.
Ci sono filosofe femmine, si, e persino filosofe femministe; ma filosofe femminili no, non ancora.






Rimane da definire "femminile" e dare alla parola "femmina" una connotazione nobile quanto quella di "maschio", come in inglese, o come per i botanici, che parlano con la stessa emozione di "palma femmina" o di "palma maschio".
A proposito, esistono filosofi di sesso femminile? Nessuna nelle liste ufficiali in Francia. Non una donna nella lista dei diciassette autori selezionati dal Consiglio universitario francese nel 1809! E nessuna nella lista ufficiale dei 34 "autori", dodici dei quali particolarmente consigliati, stilata nel 1983 dall'Ispettorato generale per l'esame di maturità! Gli eletti fra gli eletti sono dodici, come gli apostoli, e di sesso maschile, come gli apostoli. Il che rivela chiaramente la forma mentis dei notabili della filosofia e condiziona la mentalità dei liceali, maschi e femmine, così come gli insegnanti di base.
Lo stesso ministero francese dell'Istruzione, che accetta le donne come professori di filosofia (per concorso), rifiuta (per cooptazione) le donne come maestri di filosofia.
Ufficialmente una donna può essere un filosofo minore, non un filosofo importante. Ma se fra i 34 c'è Merleau-Ponty, perché non Simone de Beauvoir?



Fonte: I filosofi: vita intima di P.R

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