" Il mio scopo è mettere il lettore in uno stato mentale così elastico da farlo sollevare sulla punta dei piedi."
Friedrich W. Nietzsche

Crizia

domenica 5 giugno 2011

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Nacque ad Atene da una famiglia nobile. Era il cugino della madre di Platone.
Era di tendenza oligarchica ed entrò a far parte del governo che nel 411 a.C. sostituì la democrazia in Atene. Si rifugiò in Tessaglia e con la fine della guerra del Peloponneso che vide la sconfitta di Atene da parte di Sparta; rientrò in patria e diventò membro del governo dei trenta tiranni.
Morì nel 403 combattendo contro i fuoriusciti che, vittoriosi, ristabilirono la democrazia ad Atene.
E' autore di molti scritti in versi, per esempio sulle costituzioni, in particolare su quella spartana, da lui esaltata.
Egli ha una tesi sull'origine della religione.






Nel brano di una tragedia intitolata "Sisifo" che gli è attribuita, è enunciata la tesi che la religione è l'invenzione di un individuo particolarmente abile e scaltro, il quale introduce il timore degli dei per dare ulteriore forza alle leggi, infrante nascostamente dagli uomini.
Gli dei vengono considerati poliziotti che vedono tutto; sono stati inventati come demoni e non venivano visti dagli uomini. Sono imperituri e vedono tutto con la mente. Riescono a leggere nelle menti di ciascun individuo.
L'inventore li mise nel cielo dove avvengono lampi e tuoni; colpiscono i malvagi e premiano i buoni.
Crizia è più radicale che non Senofane il quale disse che gli dei antropomorfi sono fabbricato dagli uomini  a loro immagine e somiglianza, e accanto a questi c'è Dio.
Crizia diceva che tutti gli dei sono costruiti dagli uomini. Non esistono dei!




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