Come si arriva al tema in questione?
Il tema della "Repubblica" è la definizione di che cosa consiste la giustizia.
Cefalo ha appena finito di fare un sacrificio e Socrate si rivolge a lui. Inizia a parlare degli acciacchi della vecchiaia, alcuni di questi sono tuttavia alleviati dal fatto che egli ha potuto accumulare una certa ricchezza e che questa, in un certo senso, permette anche di stare tranquilli rispetto alla prospettiva della vita futura.
Cefalo dice che è ben consapevole che arrivati alla fine della vita si è poi destinati a subire un giudizio o di condanna o di premio per la vita dell'al di là; se però noi in questa vita ci comportiamo in modo corretto/giusto abbiamo buone probabilità di non dover temere il giudizio futuro.
Come siamo agevolati a comportarci bene?
Dal fatto anche di poter disporre delle ricchezze, è più facile per chi dispone delle ricchezze di comportarsi in modo giusto che non invece per chi non dispone di queste ricchezze.
Si arriva così al tema della giustizia.
Giustizia |
Il fatto di aver portato il discorso sulla possibilità, che chi dispone di ricchezze ha maggiori possibilità di comportarsi bene/giustamente, induce il personaggio di Socrate a porre la sua solita domanda: "La giustizia la definiremmo così come tu ci proponi?"(cioè di essere veritieri/dire sempre la verità e restituire ciò che si è ricevuto da qualcuno). Oppure il dire la verità e restituire lo si può fare giustamente o ingiustamente e allora la giustizia non consisterà più soltanto in questa definizione; infatti, Socrate qui assume che asserire sempre la verità e restituire ciò che si è ricevuto da qualcuno sia la definizione che Cefalo dà della giustizia.
Giustizia |
Questa definizione è accettabile oppure ha in sé i germi della sua distruzione nel senso che alcune volte sia possibile fare giustamente queste cose che hai detto, cioè essere veritieri e restituire e altre colte sia possibile invece farlo ingiustamente e in questo caso non sarebbe questa la definizione di giustizia? (esempio: uno quando era in se stesso mi ha consegnato delle armi, poi diventa pazzo e mi richiede le armi. Se giustizia = dire la verità e restituire ciò che si è ricevuto, io per essere giusto dovrei restituire le armi che mi ha dato; invece in questo caso è meglio non restituire ciò che si è ricevuto e non dire a un pazzo che egli è effettivamente un pazzo).
Una definizione data in questi termini si auto confuta!
Cefalo riconosce che questa definizione possibile che si poteva trarre da tutto il suo discorso non è valida.
Nel discorso subentra a questo punto il figlio di Cefalo: Polemarco il quale asserisce che questa definizione va bene!
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