" Il mio scopo è mettere il lettore in uno stato mentale così elastico da farlo sollevare sulla punta dei piedi."
Friedrich W. Nietzsche

Identità tra la musica e le sue tecniche (parte 2)

lunedì 18 luglio 2011

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In posizione trasversale rispetto al riconoscimento del carattere espressivo delle tecniche si pone Cartesio, che riportando il piacere (delectatio)  alla costituzione dell'oggetto sensibile, concentra l'attenzione su un'analisi meccanicistica dei parametri sonori, smentendo le possibilità di una scienza del gusto attraverso un'ipotesi relativista che lo riduce a un evento psicologico non generalizzabile.
Come dovrà chiarire una lettera a Mercenne, "tutti sanno che la quinta è più dolce della quarta, e quest'ultima più della terza maggiore, e la terza maggiore più della terza minore; e tuttavia ci sono dei luoghi in cui la terza minore piacerà di più della quinta,e  dove persino una dissonanza potrà essere trovata più gradevole di una consonanza".

Nonostante lo scetticismo riguardante il proposito di far corrispondere le strutture musicali a una specifica reazione emotiva, Cartesio dovrà rappresentare un riferimento costante per l'estetica musicale del XVIII secolo.
Largamente recepito nelle premesse del Traité de l'harmonie (1722) di Jean-Philipe Rameau, il paradigma epistemologico razionalista rappresenta il terreno sul quale, grazie all'innesto delle tecniche empiriste, si sviluppa il dibattito degli Illuministi, il cui motivo unificatore si lascia riconoscere nell'"affermazione della musica come linguaggio e comunicazione".





Riconducendo il piacere estetico alla "percezione dei rapporti", Diderot si serve della nozione di "geroglifico" al fine di evidenziare una struttura formale sottoponibile alle più vitalistiche proiezioni di senso. A partire dalla comune fonte di riferimento, rappresentata dalla gnoseologia di Condillac, nell'Essai sur l'origine des langues Rousseau riformula una teoria sull'imitazione, fondandola su una ricostruzione congetturale dell'origine comune di musica e linguaggio, che dovrà esercitare una profonda influenza sulla letteratura europea di fine secolo, da Herder  allo Sturm und Drang.



Fonte: Storia della filosofia e dizionario di filosofia di N.A

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