" Il mio scopo è mettere il lettore in uno stato mentale così elastico da farlo sollevare sulla punta dei piedi."
Friedrich W. Nietzsche

La dottrina della musica come autorivelazione del Principio cosmico

giovedì 7 luglio 2011

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La dottrina dell musica come autorivelzione del Principio cosmico tende a privilegiare la musica al di sopra di tutte le altre arti o scienze ed a farne la più diretta vi d'accesso all'Assoluto.
Queste sono le caratteristiche che si trovano ben realizzate nella teoria di Schopenhauer.
Secondo Schopenhauer, mentre l'arte in generale è l'oggettivazione della Volontà di vivere ( che è il Principio cosmico infinito) in tipi o forme universali (le Idee platoniche) che ciascun'arte riproduce a suo modo, la musica è rivelazione immediata o diretta della stessa volontà di vivere.
"La musica, egli dice, è dell'intera Volontà oggettivazione ed immagine tanto diretta quant'è il mondo; o anzi come sono le Idee, il cui fenomeno moltiplicato costituisce il mondo dei singoli oggetti. La musica non è quindi, come le altre arti, l'immagine delle idee, bensì l'immagine della Volontà stessa, della quale sono oggettività anche le idee.
Perciò l'effetto della musica è tanto più potente e insinuante di quello delle altre arti: giacché queste ci dànno solo il riflesso mentre quella ci dà l'essenza".







Con questa esaltazione della musica coincide la dottrina di Hegel: la quale tuttavia aggiunge l'importante determinazione, che la musica è l'espressione dell'assoluto nella forma del sentimento (Gemuth).
"La musica, dice Hegel, costituisce il punto centrale di quella rappresentazione la quale esprime il soggettivo come tale sia rispetto alla forma, giacché essa partecipa dell'interiorità e rimane soggettiva anche nella sua oggettività". In altri termini essa non lascia, come fanno le arti figurative, che l'esteriorizzazione sia libera di svilupparsi di per se stessa e di arrivare a un'esistenza di per sé stante "ma supera l'oggettivazione esterna e non s'immobilizza in essa fino a farne qualcosa di esterno che abbia esistenza indipendentemente da noi".
Ciò vuol dire che nella musica, a differenza che nelle altre arti, la forma sensibile in cui l'idea si manifesta o esprime è interamente superata  come tale e risolta in pura interiorità, in puro sentimento.

Da questo punto di vista Hegel dice che il sentimento è la forma propria della musica: "Il compito fondamentale della musica consiste nel far risuonare, non già la stessa oggettività ma, all'opposto le forme e i modi nei quali la più interna soggettività dell'io e l'anima ideale si muove in se stessa".
Con il riconoscimento del sentimento come forma propria della musica e come giustificazione della superiorità di essa, la teoria romantica della musica aveva trovato la sua espressione definitiva. E' solo un'esagerazione di questa espressione la teoria di Kierkegaard che la musica "trova il suo oggetto assoluto nella genialità erotico-sensuale".



Fonte: Storia della filosofia, dizionario di filosofia di N.A

1 commenti:

Anonimo ha detto...

chissà cosa direbbe adesso..vista la musica attuale..verebbe da pensare che il cosmo non è cosi armonioso come si pensa..io concordo
Ale

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