La reazione dell'ortodossia giudaica contro la filosofia è rappresentata da alcune figure che hanno scarso rilievo speculativo. Alla fine dell'XI secolo Bachja Ubn- Pakudia, in uno scritto sui Doveri dei cuori, colloca la morale pratica al di sopra della speculazione e rappresenta nella tradizione giudaica ciò che Algazel rappresenta in quella araba. Verso il 1140 il poeta Giuda Halevi in un libro intitolato Charari prende lo spunto dalla conversione al giudaismo di un re dei Charari (VIII secolo) per una apologia del giudaismo e una condanna della ricerca filosofica.
Abramo Ben Davide di Toledo scrisse nel 1161, in arabo, un libro intitolato La fede sublime per dimostrare l'accordo tra la teologia ebraica e la filosofia aristotelica.
Ma questo tentativo ebbe poca fortuna; ed il solo che dà, presso gli Ebrei, un posto eminente alla ricerca filosofica è Maimonide.
Fonte: Storia della filosofia di Abbagnano
Fonte: Storia della filosofia di Abbagnano
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