La vista è un film fatto con gli occhi
Socrate: Mi sembra che un buon argomento per iniziare la nostra discussione sia cercare di capire cosa succede quando vedi qualcosa. E' il tuo occhio che vede o la tua mente?
Pierino: Ho letto una volta che si può paragonare l'occhio ad una macchina fotografica. Le somiglianze sono veramente impressionanti: la pupilla assolve le funzioni del diaframma, il cristallino è come la lente dell'obiettivo, la retina come la pellicola, mentre i coni e bastoncelli (le cellule sensitive sulla retina) corrispondono agli elementi chimici fotosensibili presenti sulla pellicola fotografica.
Socrate: Ciò significa che l'occhio funziona come un apparecchio fotografico?
Pierino: Più o meno si. Meglio dire: come una cinepresa. Ciò che vedo è come un film fatto con gli occhi e questi sono come due videocamere a circuito chiuso con un visore situato nel bel mezzo della testa.
L'ipotesi dell'Omuncolo interiore
Socrate: Ma come passano le immagini dall'occhio al cervello, o come tu dici, dalle videocamere al visore centrale?
Pierino: Penso che sia come con il telefono. I dati visivi vengono trasformati in impulsi e spediti all'unità centrale, il cervello, dove in qualche modo l'immagine è ricomposta. Proprio come la cornetta di un apparecchio telefonico ritrasforma in voce gli impulsi elettrici ricevuti.
Socrate: Ma allora ci sono due tipi di immagini distinte, la prima sulla retina, la seconda nella mente?
Pierino: Si. Ci sono immagini oculari ed immagini mentali. In ogni caso se chiudo gli occhi posso rivedere con l'occhio della mente ciò che ho appena visto.
Socrate: Ma chi si gode questo film? Chi guarda le percezioni che l'occhio ha telefonato al cervello? Chi osserva le riproduzioni mentali?
Pierino: E' come se nel bel mezzo del cervello, esattamente là dove si incrociano le linee che dagli occhi portano agli oggetti, esistesse un terzo occhio o un ometto interiore, capace di osservare l'immagine retinica dall'interno della testa.
Socrate: Questo è proprio quello che i filosofi hanno chiamato Omuncolo. Ma dimmi; se ciò che dici è vero, allora la percezione visiva non può sbagliare. E' sempre veritiera?
Passività e verità del vedere
Pierino: Ma certo! Non si può certo scegliere cosa vedere, così come non si può vedere ciò che non c'è; o al contrario non vedere ciò che esiste. Oppure ancora vedere più una cosa che un'altra.
Se così non fosse, come potrebbero gli scienziati leggere gli strumenti? La scienza sarebbe impossibile!
Socrate: Possiamo dire quindi che vedere è un'operazione automatica e passiva?
Pierino: Certo. Non siamo mica liberi di vedere ciò che vogliamo! Quindi ciò che vediamo è indiscutibile. Anche tu tante volte dici l'ho visto per dire ne sono certo. Insomma, mi sembra che vedere sia la cosa più semplice del mondo; in fin dei conti anche i neonati riescono a farlo!
Secondo me non c'è alcun problema, men che meno filosofico
Fonte: Sembra ma non è di U.N
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